venerdì 29 marzo 2013

Riceviamo da Ermanno Zardoni e volentieri pubblichiamo          

 NO ALLA FUSIONE DEI 4 COMUNI
 SI ALL’INTEGRAZIONI DEI SERVIZI
La stampa locale, da qualche settimana, ci informa che gli amministratori di Cernusco Lombardone, Lomagna, Montevecchia e Osnago stanno decidendo di fare una fusione fra i 4 comuni. Ciò vuol dire che i 4 comuni non esisteranno più e verrà creato un solo comune con un nome nuovo. 
E’ grave che sindaci ed amministratori, che stanno discutendo  da mesi questo argomento, non abbiano il coraggio di informare direttamente  TUTTI i loro concittadini su una questione di vitale importanza e si affidino alla stampa, che purtroppo è letta da una minoranza.
E’ bene  ricordare che il potere dei sindaci non è illimitato. Infatti amministrano i loro comuni in funzione di un mandato, che ricevono dai cittadini durante libere elezioni, in base ad un programma ufficiale ben definito. In sostanza sono cittadini delegati a realizzare i progetti  programmati e gestire l’ordinaria amministrazione, NON QUELLA STRAORDINARIA.
Forse ignorano che in un passato non lontano il regime fascista ed i burocrati di allora  imposero la fusione di piccoli comuni ( es. Cernusco-Montevecchia); ma dopo la  liberazione i cittadini ripristinarono la situazione precedente. Ora qualcuno ci riprova, ma i politici nostrani farebbero bene a rileggere  la storia locale per evitare di commettere gli stessi errori .
Errare è umano, ma perseverare è politico.
Più condivisione e partecipazione aiuterebbe a ridurre la distanza fra istituzioni e cittadini, ma pretendere più democrazia dai nostri politici forse  e’ fuori moda.
Comunque la decisione può essere presa solo dai CITTADINI.
E’ inaccettabile che una legge: proponga una scelta irreversibile (PER L’ETERNITA’ !!!) ed a decidere sia un gruppo di amministratori che hanno un mandato a scadenza, qualcuno anche a breve; elargisca incentivi economici per renderla appetibile e contrabbandarla come unica soluzione della crisi della pubblica amministrazione compresa quella comunale .
Sono contrario alla FUSIONE perché non voglio che Cernusco Lombardone venga cancellato e penso che anche molti miei concittadini e molti cittadini di Lomagna, Montevecchia e Osnago  pensino la stessa cosa.
Cancellare un paese vuol dire minare le basi di una comunità, che soprattutto nei piccoli paesi è ancora coesa e presente nella vita pubblica, vuol dire distruggerne il tessuto sociale che difficilmente sarà possibile ricostruire .
Vuol dire recidere le radici, l’identità, il senso di appartenenza, i riferimenti culturali e le tradizioni dei suoi abitanti. Sono sentimenti e stati d’animo che sono sentiti sia dai nativi, sia coloro che hanno dovuto lasciare il paese d’origine e li  vivono con  nostalgia.
Poveri di spirito quelli che non provano niente di simile e negano l’esistenza di tutto ciò definendolo banalmente e superficialmente  CAMPANILISMO.
 Anche per questo motivo non sono titolati a prendere decisioni in merito.
Dire che diventeremo il paese più grande della provincia Lecco (fino a quando esisterà) è un primato puerile e non interessa nessuno.
Far credere che la fusione per creare comuni più grandi sia l’unica soluzione per risolvere i problemi dei comuni è coercitivo, aleatorio e non dimostrato.
Anzi se guardiamo in questi ultimi decenni non si costruisco più fabbriche, scuole, ospedali con decine di migliaia di persone perché l’organizzazione è più complessa e si creano grossi problemi logistici ed ambientali.
Mentre nelle organizzazioni più piccole la gestione è più semplice, i rapporti sono più confidenziali ed i servizi sono più fruibile e vicini al cittadino.
Penso che sia preferibile seguire la strada dell’integrazione ed unione dei servizi amministrativi perché non cancella i nostri comuni e la nostra identità, consente economie per recuperare efficienze nell’amministrazione comunale al fine di fornire gli stessi servizi riducendo il carico fiscale ai cittadini.
Certo che la sperimentazione realizzata nel 2012 di unificare i servizi di VIGILANZA URBANA, SERVIZI SOCIALI e PATRIMONIO fra i 4 comuni non è stata soddisfacente, ovviamente il mio giudizio si riferisce a Cernusco L. in particolare per la vigilanza urbana.
Certamente non è facile intervenire nel settore pubblico con progetti di riorganizzazione e ristrutturazioni però la questione non è più rinviabile.
In breve, servono idee nuove, coraggio, capacità da parte degli amministratori; contratti di lavoro e atti legislativi che consentano e favoriscano queste riorganizzazioni profonde; disponibilità dei dipendenti a trasferimenti e cambi di mansioni.
Oggi tutto questo manca, quindi è prematuro e irresponsabile avventurarsi in una FUSIONE perché l’unico risultato sarebbe una CON-FUSIONE.
Lo potrebbero confermare molti degli attuali amministratori che da diversi anni si impegnano nei vari comuni con scarsi risultati, ma forse chiedere onestà intellettuale e trasparenza ai nostri politici e’ INGENUITA’.
In conclusione ribadisco che i sindaci dei quattro paesi non possano decidere sulla FUSIONE ma debbano passare la parola ai Cittadini.
Inoltre faccio osservare che per entrare nel palazzo TUTTI hanno usato liste di CAMPANILE, per cui dovrebbero DIMETTERSI, indire nuove elezioni e ripresentarsi con una lista unica e lasciare le liste di INSIEME PER CERNUSCO e quelle degli altri 3 PAESI ai cittadini che amano veramente il loro paese e vogliono mantenere il loro comune.
Tutto ciò per COERENZA, ma forse pretendere coerenza dai nostri politici è un’UTOPIA.

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